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L’8 febbraio 1944 la città di Padova è colpita da un pesante bombardamento aereo che ha come obiettivo i binari ferroviari. Il primo effettuato in piena notte sulla città già colpita in diverse occasioni dal dicembre del 1943. Le sirene antiaeree svegliano, poco dopo la mezzanotte, la città oscurata e dormiente. Adulti, bambini e vecchi scendono dai letti e si rivestono in fretta;, pronti a uscire di casa, chi per andare in aperta campagna e chi per riparare in luoghi ritenuti sicuri, i rifugi. Sotto le strade e le piazze cittadine sono state ricavate numerose strutture per ospitare la popolazione; alcuni rifugi però stati creati adattando porte e bastioni delle mura cinquecentesche. In realtà la sicurezza garantita da queste strutture, sia antiche che moderne, non è assoluta. Durante il conflitto Padova subì numerose incursioni aeree da parte delle forze aeree angloamericane, aventi come obiettivo principale il suo scalo ferroviario. Incursione notturna da parte di 45 bombardieri della RAF, che sganciarono 72 tonnellate di bombe avendo con obiettivo lo scalo ferroviario; le bombe caddero su tutta la città e causarono circa trecento vittime civili, due terzi delle quali in un rifugio antiaereo ricavato sotto il Torrione Impossibile delle mura cittadine, colpito in pieno dalle bombe. Le incursioni aeree provocarono ingenti danni al tessuto cittadino: complessivamente 950 abitazioni andarono distrutte, ed altre 1 400 furono danneggiate.

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